
Il Risorgimento è stato un periodo fondamentale per la formazione dell’Italia unita, dai moti carbonari del 1821 fino alla presa di Roma del 1870 le idee di Libertà e di Unità Nazionale permearono gli ambienti e i salotti del tempo. Sebbene il processo unitario fosse promosso e incentivato da una classe agiata, il popolo si sentì spesso parte di questo grande sogno unitario.
Per questo motivo Amaltea ha deciso di inserire nei propri progetti di rievocazione storica anche il Risorgimento andando a ricostruire delle figure militari, borghesi e popolari tipiche dell’Italia della metà dell’800.
I soci si sono occupati di riproporre un reparto di Bersaglieri, dei soldati di Fanteria sabauda –poi italiana- il medico e gli infermieri militari e tutte quelle figure civili che si posso ritrovare all’interno dei quadri del periodo: nobili, borghesi e contadini, vivandiere ambulanti e gente semplice.
Per ogni figura militare e civile c’è sempre dietro uno studio puntuale e la presentazione di attività didattiche per il pubblico durante gli eventi.
L’associazione ha collaborato e collabora con altri gruppi che rievocano lo stesso periodo e con alcune realtà museali del nord Italia e partecipa alle rievocazioni risorgimentali più importanti come Palestro, Vinzaglio, Magenta, San Martino e Solferino, Custoza e per l’estero, Koniggratz in Repubblica Ceca.

Alla fine del XIX secolo anche la neonata Italia liberale si trovò dinnanzi alla necessità di partecipare a quel fenomeno che gli storici contemporanei chiamano “scramble for Africa” ovvero la corsa e divisione del continente africano in territori sotto l’influenza e il controllo europei.
L’Italia giunse nella baia di Assab sul mar Rosso comprando una striscia di terra del governatore locale per impiantare un deposito di carbone per le navi dirette a sud. Successivamente nel 1885 l’Italia occupò la città portuale di Massaua in Eritrea e da qui iniziò la sfortunata esperienza coloniale italiana.
Impreparata e in condizioni climatiche avverse e con la necessità di espandersi verso l’interno, presto si scontrò con i Ras locali e con l’impero etiopico subendo gravi sconfitte (Adua 1896)
Amaltea ha deciso di raccontare quest’epoca di fine 800 un po’ dimenticata dalla storiografia proponendo un progetto incentrato sulle comunicazioni (Eliografo, Telegrafo a cavo e bandiere) di un drappello del Genio del Regio Esercito, approfondendo e mostrando tutti gli aspetti storici e sociali che il colonialismo ha portato.